L'Adolescenza

Il tempo delle opportunità e del cambiamento su cui investire le migliori risorse per salvaguardare il nostro futuro.

ACCOGLIENZA, AUTONOMIA, CONTESTO, RESPONSABILIZZAZIONE, CO-PROGETTAZIONE, RETE, sono solo alcuni dei termini del vocabolario per attivare o ri-attivare processi di inclusione socialmente compatibili, di lotta alla povertà, alle disuguaglianze, e alla discriminazione di genere delle persone più deboli e a rischio esclusione, che secondo gli ultimi rapporti UNICEF, risultano essere proprio gli adolescenti.
E’ proprio in questa fase della vita, sia nella prima che nella tarda adolescenza, che spesso le diseguaglianze appaiono evidenti; dove lo svantaggio impedisce agli adolescenti più poveri ed emarginati di continuare nella propria istruzione, avendo di fatto la vita, privata delle normali e più elementari condizioni di crescita, sviluppo, tutela e salvaguardia del diritto all’assistenza sanitaria, di accesso alla partecipazione al proprio potenziale sviluppo, e di sostegno alla propria autonomia PERSONALE.
Come emerge chiaramente da tutti i rapporti UNICEF sulla condizione dell’infanzia, l’adolescenza è l’età -il tempo-, dell’opportunità per i bambini e un momento cruciale per noi adulti; età in cui si sviluppano sia le basi per affrontare i rischi e le vulnerabilità delle varie fasi della crescita, che le capacità per realizzare il loro potenziale cambiamento, che li proietterà da giovani adulti verso il percorso dell’autonomia.
Tutto ciò sarà possibile, e quindi con più probabilità al riparo da rischi, se si comprende quanto è cruciale mantenere un elevato livello di attenzione ed investimenti nel primo decennio di vita (infanzia), con maggiore preoccupazione e risorse investite al secondo decennio (prima e seconda adolescenza), focalizzando il lavoro su 5 motivi fondamentali che rendono l’investimento sull’adolescenza strategico ed urgente rispetto ad ogni altro intervento:

  • il primo motivo è che è giusto a prescindere, perché i ragazzi sono il nostro futuro;
  • il secondo motivo è che investire sull’adolescenza, coerentemente con i trattati esistenti sui diritti umani, tra cui la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione, è il modo più efficace per consolidare gli storici miglioramenti ottenuti a livello globale, rispetto:
  • alla riduzione del tasso di mortalità;
  • la forte attenuazione dei divari di genere con l’iscrizione alle scuole primarie;
  • il miglioramento delle condizioni di accesso all’istruzione;
  • la capillare diffusione degli interventi di cure essenziali come le vaccinazioni di routine e i farmaci antiretrovirali;
  • il terzo motivo è che investire sugli adolescenti può accelerare la lotta contro la povertà, le disuguaglianze e la discriminazione di genere. Come si è detto, questa è l’età cruciale del cambiamento, e se si permette alla povertà e alle disuguaglianze di diventare strutturali nella loro vita, diventa inevitabile la trasmissione di ciò alle generazioni successive, con il proliferare di nuove povertà e nuove diseguaglianze;
  • il quarto motivo è l’urgente bisogno di affrontare questi temi alla luce dell’attuale crisi economica globale, con una disoccupazione sempre più crescente, cambiamenti climatici sempre più repentini, il dilagante degrado ambientale, con una crescita della cementificazione e dell’urbanizzazione incontrollata dovuta anche a fenomeni di migrazione delle genti dai tanti luoghi martoriati dai conflitti o dalle campagne sempre più povere ed abbandonate; il forte invecchiamento delle società ricche ed agiate e la crescita dei costi dell’assistenza sanitaria con fasce di popolazioni media sempre più escluse dall’assistenza sanitaria e di tanti a cui non sono garantite nemmeno le cure essenziali; il continuo dilagare di pandemie come l’HIV/AIDS e delle sempre più gravi crisi umanitarie per i numerosi conflitti che stanno assumendo sempre più una dimensione globale; tutti temi alle cui conseguenze sono esposti in primo luogo gli adolescenti, ricchi o poveri che siano;
  • il quinto motivo per investire nell’adolescenza, riguarda il modo in cui vengono raffigurati i ragazzi. Comunemente definita la “prossima generazione adulta”, “la generazione futura” o semplicemente “il futuro”, si omette sistematicamente che gli adolescenti fanno saldamente parte del presente, vivendo, lavorando e contribuendo a sostenere famiglie, comunità, società ed economie.

Al pari dei bambini piccoli, gli adolescenti hanno bisogno di protezione e assistenza, beni e servizi essenziali, opportunità e sostegno, riconoscimento della loro esistenza e del loro valore; è in questa fase della vita che le povertà e le diseguaglianze appaiono più evidenti, si strutturano e si consolidano; lo svantaggio impedisce loro (e tra questi gli adolescenti più poveri ed emarginati) di alimentare il cambiamento, esponendoli agli abusi più atroci (matrimoni precoci, sesso precoce, violenza e sfruttamento, e totale negazione dei più elementari diritti), vedendosi negata ogni possibilità di protezione, partecipazione, con l’aumento del rischio della trasmissione di tutto ciò alle generazioni successive.